“MATESE 2. 0.: COME PASSARE DAI PROGETTI ALLE BUONE PRATICHE



“MATESE 2. 0.: COME PASSARE DAI PROGETTI ALLE BUONE PRATICHE” CONVEGNO SABATO 15 MAGGIO 2010 – ORE 18 AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI ALIFE. COSTITUZIONE CONSORZIO DI COOPERATIVE 


Il documento dell’Episcopato Italiano “Per un Paese solidale. Chiesa Italiana e Mezzogiorno(21 febbraio 2010) nasce in preparazione della quarantaseiesima settimana sociale che si terrà, il prossimo mese di ottobre, a Reggio Calabria. L’attenzione dei Vescovi italiani dunque si sposta ancora una volta verso il Mezzogiorno. Di questo tema la Chiesa si è interessata a più riprese: col documento “Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno(1989), il viaggio di Giovanni Paolo II in Sicilia(1993), il convegno ecclesiale di Palermo con il lancio del progetto “Policoro”(1995), il convegno “Chiesa nel Sud, Chiese del Sud” tenutosi a Napoli(2009). Ma pochi sanno che la fonte ispiratrice primaria di questo importante documento della CEI, sono stati i contenuti della Nota pastorale sulla ‘ndrangheta, intitolata “Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo”, della Conferenza Episcopale calabra del novembre 2007, in gran parte pensata ed elaborata dall’allora vescovo di Locri monsignor Giancarlo Brigantini, oggi vescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano. La piaga profonda della criminalità, che blocca lo sviluppo nel meridione, ha spinto i vescovi italiani ad intervenire in un momento molto delicato per le sorti future dell’intero Paese. E’ sotto gli occhi di tutti il fatto angosciante che la nostra area interna, pur così ricca di un patrimonio storico, artistico, culturale, ricca pure di risorse umane, è una zona interna a rischio estinzione. Il nuovo censimento Istat consegna alle Istituzioni dati agghiaccianti per quanto riguarda l’avanzare inarrestabile di quella che è stata definita, a giusta ragione, la vera emergenza per tutto l’alto casertano: lo spopolamento. Ognuno deve domandarsi qual è la ragione di questa stasi che tarpa le ali ad ogni entusiasmo, anche di chi potrebbe e vorrebbe fare. La strada da percorrere per uscire dal tunnel, è stata indicata di recente dall’Episcopato italiano con il documento “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”. Prendendo spunto da questo illuminante documento, sabato 15 maggio 2010, presso l’aula consiliare del comune di Alife, insieme ai giovani del forum di ALIFE, presenteremo la ricerca “ Matese 2.0 – come passare dai progetti alle buone pratiche: l’esempio della Chiesa”. L’esempio del progetto “Policoro” sarà oggetto delle nostre analisi. Come comunità cristiana, alla luce di quanto hanno scritto i vescovi italiani, dobbiamo fare in modo che il documento “Per un Paese solidale” non sia solo oggetto di studio, ma venga utilizzato come uno stimolo per analisi, confronti e proposte legati ai particolari bisogni ed elle possibili prospettive di sviluppo concreto del territorio. Solo in questo modo l’iniziativa dei presuli italiani diventerà un lievito coinvolgente per le chiese diocesane locali. Per questo motivo abbiamo pensato di fondare e di mettere in rete come social network uno spazio titolato “MATESE 2.0.”, tutto questo per calarci nella realtà matesina, attraverso un gruppo di studio capace di analizzare la situazione socio-economica e di immaginare creativamente linee di sviluppo possibili e praticabili per la realtà del luogo; il Meridione, infatti, non è uniforme dal punto di vista socio-economico ed ha dunque bisogno di iniziative articolate sul piano pubblico e privato che vanno ricercate mettendo in cantiere la voglia di pensare e di agire di cui parla il documento dei vescovi. Lanceremo, avendo ricevuto ampie assicurazioni da referenti dell’Unione Europea, un sistema di cooperative, costituzione consorzio di cooperative(fondi Unione Europea): l’iniziativa dei giovani va incoraggiata verso forme di lavoro per le quali vi è anche in prospettiva occupazione, in primo luogo per quanto riguarda l’assistenza alla persona, specie se anziana, alla famiglia e in generale nel settore dei servizi nuove tecnologie; la gestione di tutte le infrastrutture immateriali( infopoint, laboratorio di erbe officinali, aree attrezzate, ecc) può costituire un polo di attrazione turistica e una fonte di lavoro diretto e di attività per l’indotto. Tutto questo presenteremo ad Alife il prossimo 15 maggio, attraverso un dibattito aperto con giovani, imprenditori, politici, associazioni cattoliche e laiche.



PROF MARCO FUSCO
Presidente Comitato Eda 6 Ce Piedimonte Matese

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